domenica 1 gennaio 2017

Esce a gennaio "L'amore ai tempi della collera", l'esordio solista di Rocco Traisci #Radionofrontiereblog

il prossimo 16 gennaio uscirà il primo album solista del napoletano Rocco TraisciL'amore ai tempi della collera (Autoprodotto). Traisci è stata la voce e la penna dei Freak Opera, gruppo partenopeo che ha prodotto due album, "Restiamo umani" e "Il libro nero della rivoluzione" tra il 2013 e il 2015, ora in pausa. Ecco alcuni estratti della critica:

«Una tipica 'band di spessore' brava e accigliata che bacia come nei film noir e brucia dal piacere di pestare sul palco.» InternazionalePier Andrea Canei

«Un'autoproduzione che ribadisce che tutto ciò che occorre, in fondo, è saper scrivere canzone» RumoreBarbara Santi (scelta del mese nella categoria "Italiana")

«Se al debutto con 'Restiamo umani' erano stati una bella sorpresa, il bis de 'Il libro nero della rivoluzione' è ormai una conferma.» Federico Vacalebre, Il MattinoFederico Vacalebre

Un giornalista di cronaca nera dal segno zodiacale dei “gemelli”, in eterno contrasto con il suo alter ego. Un compositore come Giovanni Vicinanza (The Softone) alla ricerca di un crooner alla Luis Prima o alla Perry Como. Qualche esperienza comune con le rispettive band, poi “zac!”, il colpo di fulmine e l’idea che prende anima e corpo nel giro di quattro mesi.

Nasce così la band che sosterrà Rocco Traisci (voce dei Freak Opera con due album all’attivo e cronista di giudiziaria per vent’anni) per un disco di canzoni d’amore cattivo, suadente, doloroso, stimolante, in quel cerchio di fuoco e di contraddizioni che sono la passione dell’abbandono e la bellezza dell’incontro. Tra blues, folk rock ed elettro-punk un album di canzoni vive, appena sfornate da quella fucina di musicisti che è il Lavalab di Trecase, la “cantera” vesuviana dove Giovanni Vicinanza ha creato The Softone, una one-man band che dopo due dischi e un EP si è consacrata come stella polare all'interno del ricercato circuito indie italiano.

L’album contiene dieci canzoni. Il titolo è "L'amore ai tempi della collera”, prendendo spunto dal "colera" del premio Nobel Garcia Marquez. Parla della precarietà dei sentimenti, che 40 anni fa erano nitruro di boro di fronte alla banale precarietà della vita, che pure c'era, 40 anni fa. Era la grande potenza dell'amore contro le invasioni barbariche.

Nell'album suonano tanti musicisti della scena locale napoletana, una sorta di grande jam session vesuviana che si aggiunge alla voce rough e cavernosa di Rocco Traisci (autore dei testi del disco) e alle chitarre di Giovanni Vicinanza (produttore artistico autore delle musiche dei brani): in studio hanno infatti partecipato alla realizzazione del disco Antonio Ostuni, Gennaro Cannavale, Pasquale Sorrentino e Raffaele Polimeno dei Pennelli dei Vermeer, Giuseppe Bottiglieri, Ninetta Scarico (Freak OperaEl-Ghor), Luigi Mannini al clarinetto.


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Redazione Radio No Frontiere

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