Lo scorso
giovedì al Teatro Bellini di Napoli abbiamo assistito al concerto di Giovanni Block. Uno “SPOT” per la
musica italiana e la scena indipendente dell’underground napoletano. Uno spettacolo organizzato nei minimi
dettagli e curato benissimo dal giovane cantautore partenopeo. A pochi mesi
dall’uscita di “Senza Perdere ‘O Tiempo”, la risposta della città è stata
perentoria e a tratti anche inaspettata: SOLD-OUT con oltre 940 spettatori
presenti nel magnifico Bellini. Un risultato eccezionale, frutto di un lavoro
scrupoloso da parte di Giovanni Block che è riuscito – grazie anche a splendide
collaborazioni – a creare un’atmosfera di coesione collettiva, quella che
dovrebbe esserci sempre tra le persone, a maggior ragione nella musica. Perché
tutte le grandi cose si realizzano insieme all’unione di menti e cuori che
viaggiano paralleli verso un unico obiettivo comune. Oltre due ore di musica
hanno accompagnato il pubblico che con grande partecipazione ha contribuito a
questo piccolo grande “miracolo”. Già, perché il nome di Giovanni Block è
finito anche sull’Espresso. Una
dimostrazione ancora più evidente (qualora ce ne fosse bisogno) che il lavoro
paga. E la qualità merita di emergere. Perché la parola “sacrificio” nel
dizionario italiano viene prima della parola “successo”. E questo Giovanni
Block lo sa bene. Negli ultimi cinque anni sono cambiate tante cose. La nascita
del “Be Quiet” ad esempio: un
contenitore, un nuovo modo di ascoltare e vivere la musica, che accompagna da
diversi anni la scena cantautorale nella nostra città. E di strada anche il “Be
Quiet” ne ha fatta tanta. Dal locale alla radio. Dalla radio al teatro. Oggi è
un appuntamento fisso del Bellini e ogni mese è possibile apprezzare i talenti
che amano questa città e la rendono viva attraverso sonorità attuali e parole
mai banali. Come detto infatti, questo lavoro discografico è ricco di
collaborazioni: da Alessio Arena (Tempo ‘e viento) a Francesco Di Bella (Senza
Dicere Niente), dagli EPO (Sule) a Flo (Core Mio). Senza
dimenticare i Moda Loda Broda (Adda venì Baffone). Non sono mancate le
sorprese sul palco del Bellini e ovviamente non è mancata l’interazione con il
pubblico, un classico per chi conosce Block e i suoi concerti. Una serata davvero speciale per chi ama la
buona musica e crede che sia ancora possibile realizzare qualcosa di importante
attraverso la forza delle idee. Perché quando l’Underground – quella terra di
mezzo tra chi sta su e chi cerca di risalire da giù – emerge con stile e
qualità, allora un piccolo miracolo, seppur impercettibile agli occhi del
mondo, si concretizzerà e diventerà
meritatamente realtà.

Clicca qui per vedere le photogallery: qui--> http://bit.ly/2khynF6 e qui--> http://bit.ly/2jOdSPA
Clicca qui per vedere i video--> http://bit.ly/2j2kvtC
Articolo a cura di Ciro Gaipa
Foto e riprese: Raffaele Russomando e Mauro Cielo
Redazione Radio No Frontiere
Nessun commento:
Posta un commento